qui la vediamo dipinta con una coppia in bauta, credo che questa parte della gondola dice molto per i gusti del gondoliere, dice anche quanti soldi sia disposto di dare per la sua gondola.
qui vediamo il nome di Tiziana, che sarà il nome della gondola o il nome della morosa del gondoliere.
e qui si vede la gondola senza.... sarà troppo caro il coperchio che il gondoliere l'avevo preso allontanandosi dalla gondola.
събота, 31 декември 2011 г.
петък, 30 декември 2011 г.
do la parola al mio Professor
Gran liston in tabarro, 8 dicembre 2011, Ponte Bernardo.
Photocredit: Sig. Giandri
Speaking Sig. Giandri:
Il tabarro è un vecchio capo di abbigliamento entrato ingiustamente in disuso.
A Venezia ci saranno una decina di persone (tra cui io) che abitualmente lo portano d'inverno.
Alcuni anni fa è venuto in mente a qualcuno di ritrovarsi una volta all'anno, tutti assieme, a fare un "liston" in tabarro (intabarrati). Liston a Venezia, in altre città si dice "vasca", oppure "struscio". Insomma passeggiare avanti e indietro per la via principale.
A Venezia il "liston" che si faceva ai tempi della scuola era Campo S. Bortolomio, Mercerie, piazza S. Marco fino alle colonne di Marco e Todaro e si tornava indietro: una, due, tre volte, secondo quanta gente si incontrava e quante volte ci si fermava.
Ora gli studenti non fanno più il "liston", anche perché oggi su quel percorso trovi i giapponesi!!!
Una volta all'anno simbolicamente ci riprendiamo per un'oretta il nostro antico "liston", o passeggiata.
E lo facciamo esibendo i nostri tabarri.
In realtà ci ritroviamo più di dieci, anche perché per l'occasione c'è chi rispolvera per l'occasione il tabarro del nonno, o indossa una mantella che in realtà mette solo a Carnevale!
Io sono tra i pochi che resistono tutto l'inverno con il caldissimo, ineguagliabile tabarro.
Photocredit: Sig. Giandri
Speaking Sig. Giandri:
Il tabarro è un vecchio capo di abbigliamento entrato ingiustamente in disuso.
A Venezia ci saranno una decina di persone (tra cui io) che abitualmente lo portano d'inverno.
Alcuni anni fa è venuto in mente a qualcuno di ritrovarsi una volta all'anno, tutti assieme, a fare un "liston" in tabarro (intabarrati). Liston a Venezia, in altre città si dice "vasca", oppure "struscio". Insomma passeggiare avanti e indietro per la via principale.
A Venezia il "liston" che si faceva ai tempi della scuola era Campo S. Bortolomio, Mercerie, piazza S. Marco fino alle colonne di Marco e Todaro e si tornava indietro: una, due, tre volte, secondo quanta gente si incontrava e quante volte ci si fermava.
Ora gli studenti non fanno più il "liston", anche perché oggi su quel percorso trovi i giapponesi!!!
Una volta all'anno simbolicamente ci riprendiamo per un'oretta il nostro antico "liston", o passeggiata.
E lo facciamo esibendo i nostri tabarri.
In realtà ci ritroviamo più di dieci, anche perché per l'occasione c'è chi rispolvera per l'occasione il tabarro del nonno, o indossa una mantella che in realtà mette solo a Carnevale!
Io sono tra i pochi che resistono tutto l'inverno con il caldissimo, ineguagliabile tabarro.
четвъртък, 29 декември 2011 г.
Venice Lover
Ho scelto un gondoliere,
se guadagno più soldi mi piacerebbe darne a lui
per andare nella sua gondola con mio marito, con amiche, da sola,
(sapete chi è - Alessandro, Alessandro De Zorzi da Traghetto San Tomà)
anche se preferisco quella parte il cui nome non so, ritagliata, scolpita in legno,
non dipinta (quella della sua gondola è dipinta)
Sì, la scultura ha più peso della pittura, mi dispiace, Leonardo.
Ho scelto un oste
(bello bellissimo, più bello
dei gondolieri più belli in laguna)
e sogno di rientrare nella sua osteria
in maschera durante il Carnevale
indossando quella mantellina di lana che costava 200 euro
con lo sconto speciale in Banco Lotto n.10 (ubriaca leggevo "Lotton")
in Salizada San Antonin dove vendono artigianato dal carcere femminile della Giudecca
che bello sarebbe durante questo Carnevale dedicato al teatro
vorrei la maschera di Colombina.
Ho scelto un prete da cui vorrei ritornare per la messa
un vero attore che faceva dalla messa uno spettacolo emozionante
ma non vi dico la parrocchia.
Ho scelto un mascheraro da cui comprarmi
una maschera bella (lì sono tutte belle)
la sua bottega è vicino a campo Santa Maria Mater Domini
che è uno dei preferiti del mio Professor.
Il mio Professor supera tutti i professori ed attori nel mondo
(non è una scelta lui, è un dono del Cielo o del destino)
Ho scoperto che il padrone della casa che avevo scelto a Venezia,
quella casa cinquecentesca che felice durerà per sempre,
quel padrone che volevo sposare solo perché pronunicava
senza sbaglio e senza esigere il mio cognome,
ho scoperto che lui ormai è un ubriacone.
Ho trovato a Venezia la mia anima gemella,
è un uomo che si occupa di libri e ne scrive,
si intende di arte e grida quando c'è da gridare,
come faccio anch'io senza saper conrollarmi.
Ho salutato un sogno.
Sono andata a cercare la casa cui abitava un amato poeta.
Sono scesa dal battello per salutare San Giorgio Maggiore
(era un altro saluto) e ho trovato il posto dell'Ultima cena del Tintoretto vuoto.
Si vedeva cosa c'era dietro la tela.
Con un amico ci siamo raccontati storie e delusioni d'amore.
Un uomo mi ha detto addio in francese (ma suonava come in inglese).
L'ha detto per scherzo ma infatti non scherzava.
Ho passeggiato un sabato pomeriggio con un gran signore in tabarro,
sono stata felice nella sua compagnia.
E questo basta per ritenermi fortunata.
сряда, 28 декември 2011 г.
Sweet December
Anche l'amore viene e passa così... Comunque questa è stata la più bella coppia che ho mai visto in gondola e con il gondoliere sembravano un tris da favola.
понеделник, 26 декември 2011 г.
Homage to Ezra Pound in un giorno di dicembre
Rio de la fornasa dal ponte di Ca' Bala, poi si prosegue su Fondamenta di Ca' Bala
una foto dal ponte Santi o De Mezzo (l'ho attraversato e ho scoperto una cosa interessante che vi farò vedere in un altro post)
eccola la calle di Ezra Pound, Calle Querini
ed eccola la lapide:
IN UN MAI SPENTO AMORE PER VENEZIA
EZRA POUND
TITANO DELLA POESIA
QUESTA CASA ABITò PER MEZZO SECOLO
COMUNE DI VENEZIA
la porta della casa di Olda Rudge cui abitava Ezra Pound nell'ultima parte della sua vita
ecco la casa di Rugde a sinistra in calle Querini in Dorsoduro, sullo sfondo è Rio de la Fornasa
la lapide ommaggio ad Ezra Pound e le patere
una foto dal ponte Santi o De Mezzo (l'ho attraversato e ho scoperto una cosa interessante che vi farò vedere in un altro post)
eccola la calle di Ezra Pound, Calle Querini
ed eccola la lapide:
IN UN MAI SPENTO AMORE PER VENEZIA
EZRA POUND
TITANO DELLA POESIA
QUESTA CASA ABITò PER MEZZO SECOLO
COMUNE DI VENEZIA
la porta della casa di Olda Rudge cui abitava Ezra Pound nell'ultima parte della sua vita
ecco la casa di Rugde a sinistra in calle Querini in Dorsoduro, sullo sfondo è Rio de la Fornasa
la lapide ommaggio ad Ezra Pound e le patere
Presepio in piazzetta dei leoncini
guardo questo presepio e penso al mio Giuseppe che faceva parte della mia vita ed è stato un amore, lui avrà questa vita di famiglia, io ho il mio mio marito, l'amore per Venezia, i miei progetti, i miei cari amici
Giuseppe, Maria e Gesù Bambino nella splendida cornice della basilica di San Marco (a destra) la facciata di San Basso (a sinistra) e palazzo partriarcale (sullo sfondo) scusate ma io credo nell'architettura, potrei continuare ma meglio di no, il mio Giuseppe non aveva una barba, ma stuzzica..ca, ma era buono come quel Giuseppe dal presepio, buono e dolce, un vero amore
Ala napoleonica senza cartelone pubblicitario... nel momento in cui lo cambiano... chissà quando vedo piazza San Marco senza nessun cartelone..
събота, 24 декември 2011 г.
Peggy Guggenheim style
Certo, quello è stato un photo set, con una modella e uno fotografo - Karl Lagerfeld, ma lo stile di Peggy io lo capisco proprio così con amanti, senza cagnolini però, a me non piacciono i bio accessori, dopo essere tornata nella mia città indossando gli occhiali "Peggy" dicevo a mio marito "mi servirebbe un vestito bianco simile a quello di Peggy...ecentrico...oppure una gonna bianca larga, ricca come diceva mia nonna e una camicetta ben ornata di aprlicazioni e poi ci vuole solo la gondola...privata" e lui ridendo: "e poi vorrai anche un palazzo su Canal Grande" ed io: "ma no, io sto benissimo a Ca' Querini in rio di San Martino..." e poi su quel rio non passano mai delle gondole... Sul rio dei Mendicanti le ho viste... ma sul rio di San Martino ormai se passa una gondola sarà una gondola privata...
Quanto amo anch'io Venezia e l'arte, e che amore è, un gran amore che ti appaga come nessun altro... Non vedo l'ora di ritornare, con uno spirito rinnovato, perché ormai so, Venezia è Venezia, l'arte è arte, i ragazzi sono ragazzi e basta. Nessun Gregory Corso mi possa fregare... Dimentichiamoci dell'egoismo che ci accompagna nel corso dell'anno e così vi auguro felicissime feste natalizie e Buon Natale :)
Quanto amo anch'io Venezia e l'arte, e che amore è, un gran amore che ti appaga come nessun altro... Non vedo l'ora di ritornare, con uno spirito rinnovato, perché ormai so, Venezia è Venezia, l'arte è arte, i ragazzi sono ragazzi e basta. Nessun Gregory Corso mi possa fregare... Dimentichiamoci dell'egoismo che ci accompagna nel corso dell'anno e così vi auguro felicissime feste natalizie e Buon Natale :)
петък, 23 декември 2011 г.
Tiziano all'osteria del Pozzo Roverso
Il pozzo roverso non c'è, oppure c'è ma non si vede. Anche Tiziano non c'è in questa foto della corte del pozzo roverso. Ma lui è lì ed è bello. Quando ripassiamo con Y. parliamo un po', lui ci dice che quella è una legenda del pozzo roverso, che è nella terra roverso... sarebbe bello se ci fosse... Quando ripassiamo in Ruga Giufa (che magia ha il presente...) vediamo un gruppo di gondolieri che parlano con Tiziano davanti all'osteria (ma io in quel momento ancora non so il suo nome, poi glielo chiedo e me lo dice ), lui dentro, bello, snello, e gli dico che somiglia un gondoliere, ma ora. proprio ora mentre ve lo racconto, mi rendo conto che volevo dire che è come un gondoliere... non che somiglia a un tizio che fa gondoliere, volevo dire altro - che mi fa l'effetto che mi fanno quei gondolieri belli, ma lì non ci capiamo e lui mi risponde "Pensavo nessuno somigliasse a me" o qualcosa del genere... Ehe, a volte non ci si capisce col mio italiano di signora straniera... Potrei scrivere una raccolta di racconti "Scusate l'italiano" :)
Adesso diventiamo seri, abbiamo cenato lì due sere successive a settembre (ma c'era Stefano), e quando siamo tornate a dicembre siamo entrate con la domanda "Dov'è Stefano?".
Poi c'è anche Andrea, c'è anche il ragazzo di colore dal fondoschiena da favola...
Che dire, vorrei ritornarci... E si mangia veramente bene, ci trattano bene, ci piace andare a cenare lì.
E poi, come vi ho mostrato nel post precedente c'è anche Jackson Pollock... dopo gli spaghetti al nero di seppia... che soddisfazione... "disegnare" sul piatto con la forchetta.... pensando che il piatto sia una tela...
Adesso diventiamo seri, abbiamo cenato lì due sere successive a settembre (ma c'era Stefano), e quando siamo tornate a dicembre siamo entrate con la domanda "Dov'è Stefano?".
Poi c'è anche Andrea, c'è anche il ragazzo di colore dal fondoschiena da favola...
Che dire, vorrei ritornarci... E si mangia veramente bene, ci trattano bene, ci piace andare a cenare lì.
E poi, come vi ho mostrato nel post precedente c'è anche Jackson Pollock... dopo gli spaghetti al nero di seppia... che soddisfazione... "disegnare" sul piatto con la forchetta.... pensando che il piatto sia una tela...
четвъртък, 22 декември 2011 г.
Jackson Pollock all'osteria al Pozzo Roverso
Peggy said: a fabulous place, great food, friendly service, and good looking people!
:) Provate per crederci. (Con gli spaghetti al nero di seppia.... che soddisfazione.... e poi questa arte effimera)
събота, 17 декември 2011 г.
Venice People - Andy Parker's photo exhibition @ da Tommy e sua sorella, un bar a Mestre
Volevo andare all'inagurazione della mostra di Andy Parker in un bar a Mestre in via Einaudi 76, ero a Venezia quel giorno ma un appuntamento di giovedì si era sposato per venerdì e non ci sono riuscita. Mi dispiaceva poi perché le fotografie di Andy mi piacciono molto e volevo vederle appese sulle pareti. Proprio dovevo. Mi dispiace veramente che non sono andata, ma Venezia e Mestre sono due mondi che convivono così vicini, così diversi ma così vicini. Quella sera dovevo comprare il biglietto per il vaporetto ed andarci. Andy è arrivato a fotografare la presentazione del nostro libro "Maternità possibili" mercoledì la stessa settimana nella Libreria dei Centro a Mestre...
Comunque, sono certa che vedrò altre sue mostre e ci saranno altre occasioni in cui non mancherò.
вторник, 13 декември 2011 г.
presentazione del nostro libro a Mestre
Un grazie particolare all'amico Andy Parker che è arrivato alla presentazione a Mestre e ha fatto queste bellissime foto.
Photographer: Andy Parker
All rights reserved.
Quindi quelli che sono arrivati alle presentazioni a Venezia e a Mestre hanno sentito come l'ha cantata Valentina, la ninni nanna "Sera i oci, dolse orseto", quelli che verrano stasera a Milano vedranno il video.
Io ho letto un picollo tratto l'inzio e la fine, diciamo la cornice del testo dell'amica pittrice Lala Ragimov, un disegno veneziano della quale sta nella testata del mio blog di Venezia, ormai quasi abbandonato, ma lo riprendo, lo riprendo senz'altro.
Yvonne Cocquyt che la sera precedente alla Scoleta dei Calegheri ha letto in italiano uno dei testi scritti in italiano dal titolo "Caro figlio", a Mestre ha letto l'originale di un testo scritto in inglese "Il bambino che non fosti mai", tradotto in italiano da Roberta Moreti. Irene Auletta (a sinistra nella foto) poi l'ha letto in italiano.
Little boy that never was
The background: my husband and I were happily anticipating the birth of our second child. We lived in Northern Canada, with only a tiny hospital, and an inexperienced doctor. Our son was born 3 weeks early, and only lived a few hours. I never got to hold him, and I feel sad about that, even today.
What would you have become, little boy that never was?
You entered the world too soon, little boy that never was.
Our dreams for you never came true, little boy that never was.
I think of you still, little boy that never was.
You entered the world too soon, little boy that never was.
Our dreams for you never came true, little boy that never was.
I think of you still, little boy that never was.
Irene Auletta che ha proposto il titolo del libro, è arrivata nei primi di ottobre anche a Sofia per la presentazione del libro e ci ha aiutato in tutte le fasi della preparazione dell'edizione italiana. Nel libro oltre il suo testo da madre è pubblicato un suo intervento alla conferenza "Amazzone o Penelope. La parte delle madri", organizzata dallo Studio Dedalo, specializzato in consolenza pedagogica a Milano a dicembre 2010.
Un anno dopo, stasera a Milano, i due progetti vanno al braccetto e quelli che andranno in Via Procaccini, 4 a Milano, stasera, alle ore 20.30 nella Fabbrica del Vapore vedranno come si uniscono questi due progetti culurali con un titolo fatto apposta per la serata nella Fabbrica del Vapore a Milano: Donne Dee Demoni - Le Maternità Possibili
Mila, la mamma di Valentina ha letto anche lei un testo che le era piaciuto la sera precendente quando tornata a casa aveva letto un po' il libro dopo la presentazione a Venezia. Ha scelto di leggere a Mestre un testo intitolato "Ricamerò un cuore" scritto da un'attrice bulgara, amica d'Italia e moglie di un italiano.
In primo piano la giovane Valentina Basso che ha cantato la ninni nanna in venexiano, col testo scritto da un'altra veneziana che vive a Milano - Tiziana Rossato.
L'amico Matteo Donazzon che ha partecipato alla rilettura dei testi di questo progetto multuculturale, qui nella fotoq con sua madre.
La scrittrice veneziana Annalisa Bruni alla fine ha letto un brano del testo di una scrittrice serba, un brano tradotto in italiano da Emilia Mirazchiyska, la sottoscritta che ultimamente non aveva molto tempo di dedicare al suo blog di Venezia mentre con l'altra curatrice del libro Rayna Castoldi lavoravano su questo progetto transnazionale.
Da quando sono diventata madre, mi sono resa conto che l'immagine della maternità che ci propongono i manuali per genitori e i media è una menzogna. Non esiste il padre sorridente che rincasa dopo un giorno di lavoro con il mazzo di fiori per la madre. Non esiste la madre che lo aspetta a braccia aperte nella casa perfettamente in ordine con un bambino di ottimo umore. Esiste la depressione post partum. Esistono i vostri genitori che vengono a mancare quando avete i bambini piccoli e voi avete bisogno di loro come dell'aria e della luce, perché anche la mamma con un bambino ha bisogno di una mamma. Esistono i padri che se ne vanno perché "ormai niente è più come prima", ma ci sono anche i padri che rimangono malgrado "niente sia più come prima". Da quando sono diventata madre, di fatto, niente è più come prima. A volte è peggio, altre volte è meglio, ma senz'altro è più vivo, dai colori più vivaci, più realistico.
вторник, 6 декември 2011 г.
stasera alla Scoleta dei Calegheri - Maternità possibili e un canto veneziano
© foto di Fausto Maroder
A destra, il carissimo amico Sergio Piovesan a cui dobbiamo ringraziare per la presentazione del nostro libro alla Scoleta dei Calegheri. Un grazie particolare al carissimo amico Fausto Maroder che ha fatto le foto della presentazione della nostra antologia "Maternità possibile" per poi dedicarne un post nel suo blog su Venezia Alloggi Barbaria Blog http://alloggibarbaria.blogspot.com/2011/12/maternita-possibili.html
© foto di Fausto Maroder
A destra in primo piano Irina Tessaro che ha letto una poesia del libro e poi ancora un'altra.
© foto di Fausto Maroder
Ivonne Cocquyt a destra in primo piano ha letto in italiano il testo dal titolo "Caro figlio"
© foto di Fausto Maroder
събота, 3 декември 2011 г.
Libreria Acqua Alta
solo a Venezia si può vedere una gondola piena di libri e solo nella libreria "Acqua alta" di Luigi Frizzo
четвъртък, 1 декември 2011 г.
понеделник, 21 ноември 2011 г.
il nostro libro "Maternità possibili"
© foto di Galia Yotova
In questa foto scattata dall'amica fotografa Galia Yotova durante la presentazione del nostro libro "Maternità possibili" sabato 12 novembre nella Mazzotti a Chiari (Brescia) alla Rassegna della MicroEditoria vedete le nostre carissime autrici Francesca Magni, Irene Auletta e la mia amica e socia Rayna Castoldi in qualità di editore.
Vedete Francesca Magni che legge uno dei racconti di questa "raccolta-verità" come l'ha definita lei stessa nella sua piccola recensione sulla pagina dei nuovi libri sulla rivista "Donna moderna".
Sì, Francesca ha scritto nel numero di 16 novembre per il nostro libro (anche lei una delle 122 autrici di questo nostro libro, infatti ce l'ho anchi'io il mio contributo, ce l'ha anche la nostra amica fotografa Galia Yotova il suo contributo, ma Francesca nella recensione ha citato ciò che aveva scritto una scrittrice il cui nome non svegliamo qui ma prima o poi vi presenteremo anche su questo blog senz'altro ). Ecco che cosa ha scritto nella rivista la nostra amata Francesca:
Ci sono tenerezza e ironia, felicità e angoscia. Ma il segno particolare di questa raccolta è che racconti sono anonimati, i nomi delle autrici li trovate solo in copertina. Così le pagine formano un mosaico universale. Perché, come dice un racconto a pagina 331 "la maternità non è un territorio privato fatto di amore e di possesso. E' un valore molto più largo e forte e non appartiene solo alle donne, né solo a quelle che hanno procreato, ma a tutta l'umanità che adota un sogno o lo crea".
Eccovi il link verso ii blog di Francesca Magni che adora leggere e se un libro le piace deve dirlo agli amici che amano i libri come li ama lei:
Se volete, seguendo il link di sotto, potete comprare il nostro libro dalla grande libreria milanese Hoepli che ve lo offre in vendita on line con uno sconto di 15%.
(Chi lo legge e mi lascia qui un commento, gli dico qual è il mio contributo :))