петък, 19 март 2010 г.
Palazzo Ducale visto dall'alto Дворецът на дожите от високо
troppo grande per il mio obbietivo, troppo grande per un'inquadratura usuale anche dall'altezza del Campanile di San Marco
non so ancora come descrivere ciò che sento io che vengo da quelle parti quando vedo il mattone sotto della prima chiesa alla bizantina di San Marco
conosco queste chiese io, a Sofia c'è la chiesa di Santa Sofia da cui infatti arriva il nome della città, che una chiesa del tempo di Giustiano, poi ne ho viste delle chiese senza rivestimenti a Costantinopoli, odierno Istanbul, almeno due, e poi sono anni che sogno di entrare a San Vitale a Ravenna, ma il sogno si quasi avverito quando sono andata a Torcello e Murano.
E poi se uno si chiede perché mi sono innamorata di Venezia, perché io vengo da quelle parti dove la cultura bizantina era un punto di riferimento per secoli...
Ma il Palazzo Ducale, che dire, posso dire che un po' lo conosco, l'ho visitato quattro volte nella cornice di dieci anni, l'ultima volta incluso Itenerari segreti, con una guida, Ilaria, venexiana, con begli stivalli di gomma color rosa a cuoricini. Era brava, direi quasi un'attrice mentre recitava i dialoghi fra Casanova il suo carcareiere Lorenzo.
Per scrivere sul Palazzo Ducale bisogna vederlo e guardarlo un po' dall'alto. Bisogna riflettere un poco.
Pensavo di cominciare con la scultura angolare, tipica per l'arte gotica, ma ho già cominciato dall'alto. Ho cominciato a riflettere.
Infatti non devo scrivere in italiano, il libro lo scrivo in bulgaro, ma infatti qua
scrivo nella lingua in cui vorrei mi leggessero (quelli che non leggono mai).
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