вторник, 13 април 2010 г.
Il Panorama innevato di Venezia e la magia del Canal Grande (photo by Fausto Maroder)
Guardavo questa magnifica fotografia di Fausto dall'alto del Campanile dei Frari e mi chiedevo quale era la chiesa sullo sfondo a destra, dietro la meravigliosa fila dei tre dei miei palazzi preferiti su Canal Grande, con palazzo Contarini delle Figure al centro della composizione. Pensavo al Palladio, mi ricordava molto quella che tutti (compreso Goethe) credono sia il suo capolavoro - la chiesa del Redentore, ma in quella direzione pensavo dovesse essere San Francesco della Vigna, ma la facciata e i contraforti laterali sembravano la chiesa del Redentore, allora pensavo potesse essere con quella cupola nel punto dell'incroccio con il traspetto la chiesa di San Pietro in Castello che avevo vista solo da lontano dai Giardini della Biennale e che sapevo che aveva una simile facciata in pietra bianca... E alla fine ho domandato Fausto quale è la chiesa sullo sfondo della penultima foto del suo post che potete vedere se cliccate QUI
Anzi l'avevo domandato se era San Pietro in Catello (che vergogna per una che dice che conosce abbastanza Venezia).
Tutto ciò mi ricorda quando d'estate con Matteo e Chris bevevamo i nostri spritz in via Garibaldi ed io vedendo le due cupole di Santa Maria della Salute gli ho detto qualcosa sulla bellezza della chiesa con la quale i veneziani hanno incoronato la Vergine e loro, tutti e due mi hanno detto che quella non fosse la chiesa della Salute. "Ma come no!", insistevo io, "è proprio la Salute, conosco bene le sue forme!" e loro dopo un attimo "Sì, forse sì, può darsi". Venezia a volte ci fa perdere il senso di orientamento e non solo questo, anche la ragione. Non per caso per secoli si credeva che la terra era ferma e piatta. A volte anche oggi non riusciamo di orientarci subito e capire ciò che l'occhio vede. A volte la mente lo riconosce, altre volte no.
Fasto, gentilissimo come sempre, mi ha risposto che "la chiesa sullo sfondo è quella del Redentore alla Giudecca", aggiungendo che, "in effetti lo zoom ci fa perdere il senso della distanza".
Ma io non pensavo come cambiava l'angolo visivo nella laguna in cui Canal Grande regna! Avevo dimenticato che proprio il Canalasso è quello straordinario spazio formato dalla superficie sempre mutevole dell'acqua e dalle seguenza di edifici di mirabile archiettura. Non ci pensavo che le ampie curve del Canale Grande potevano formare delle prospettive sempre nuove! E la foto chiave l'avevo scaricata dal primo post di Fausto con le foto panoramiche fatte dal Campanile dei Frari. E colgo il caso di rigraziare a Fasto di avermi autorizzaata di pubblicare in questo post queste due delle sue insolite fotografie che sono coperti di diritti d'autore come sono i tetti di Venezia sono coperti di neve. Per vedere il primo post originale di Fausto con l'inizio della meravigliosa serie di queste foto dovete solo cliccare QUI
http://alloggibarbaria.blogspot.com/2010/03/venezia-vista-dallalto.html
photos by Fausto Maroder
All rights reserved.
Non angustiarti! Anche un veneziano, con questo tipo di fotografie, che presentano una visione insolita (i veneziani non sono tutti i giorni sui campanili a guardare la loro città), deve meditare un momentino.
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