неделя, 28 август 2011 г.

tra una settimana - la Regata storica

Vi consiglio di comprare il libro di Paolo Mameli sulla Regata storica che uscirà in edicola in questi giorni

събота, 27 август 2011 г.

Marin Faliero da ea bea mugier (scena della commedia)



 
 Luciano:
Vediamo se sei una Veneziana doc. Traduci in italiano questa semplice frase e commentala: Il giovane patrizio Michele Steno scrisse sul trono del  doge Marino  Falier "Marin Faliero da ea bea mugier i altri ea gode e lu ea mantien" traduci e spiega. Questa risposta se giusta vale l'angelo di palazzo Soranzo.
Lia:
Commento 1 - il giovane patrizio Michele Steno voleva farsi la giovane moglie del doge ma lei lo trascurava perché aveva un altro amante e lui si vendicò. Commento 2 - il giovane Michele aveva un rapporto segreto con la moglie del doge che era più grande di lui, il poverino si era innamorato di lei ma sapeva che lei non lasciava mai il doge e così lui decise di fargli impazzire tutti e due. Il doge conosceva bene sua moglie ma faceva finta di non saper nulla e il giovane patrizio decise di provocarlo. Che ne so... Comunque non sapevo che lo scrisse sul trono del doge quel bastardino! Ora la traduzione: Marin Faliero ha bella moglie, lei gode ad altri (uomini) e lui la mantiene. Commento 3 e più valido - anche se lo faceva con altri la moglie del doge lo amava a modo suo e non lo lasciava mai. Anche se non faceva l'amore da anni con lui non lo lasciava per un giovane patrizio bastardo nell'anima.
Luciano:   
Brava ti meriti al 100x100 l'angelo e promossa a Veneziana doc

il moro e la carampana (scene della commedia)


Lia:
ciao moro
Moro:
ciao bionda
Lia:
il padrone come sta?
Moro:
quale padrone?
Lia:
come quale? Pantalone!
Moro:
bene ma non è lui il padrone
Lia:
e Luciano? ha fatto la foto per me?
(entra Luciano)
Luciano:
sì, l'ho fatta ma devi attendere per altre
Lia:
Luciano! che bugiardo che sei!!!
Luciano:
tutto ma bugiardo no! ciao Lia
Lia:
l'angelo non c'è
Luciano:
c'è, stai tranquilla
Lia:
non me l'hai mandato... avevi detto che stavi fotografare un'altra cosa che doveva essere una sorpresa per me...
Luciano:
l'angelo è dentro la macchina, stai tranquilla
Lia:
sei contento della mia risposta? ma dimmi balenga cos'è? è diverso da baenga?
Luciano:
balenga si diceva 30 anni fa
Lia:
tu quanti anni avevi allora?
Luciano:
sei furba baenga
Lia:
sai il moro sembra così vero che mi viene voglia di annusarlo sotto l'ascella
Luciano:
ti piace?
Lia:
sì, mi piacciono tutti sia i mori che Arlecchino e Pantalone. Se non c'erano loro non mi piacevi così anche tu
Luciano:
beata verità
Lia:
ma tu fumi?
Luciano:
nooo e tu?
Lia:
e quel pacchetto di sigarette da Arlecchino?
Luciano:
sì ma ormai sono ricordi
Lia:
forse Arlecchino fuma di nascosto
Luciano:
Arlecchino non fuma perche è di legno e sa che può bruciare
Lia:
ora vorrei parlare un po' con il moro
Luciano:
il moro pensa solo al sesso
Lia:
di dove lo sai?
Luciano:
lo so, vuole che gli porto una carampana
Lia:
ho capito
(Luciano esce)
Pantalone:
non so se l'hai capito: il nobile Carampani vicino la calle dei botteri nel 500 nella calle e campiello chiamate ca 'rampani aveva diverse casupole dovette affitarle alle lucciole da quel tempo divenne alle carampane e loro vennero chiamate carampane. quindi ancora a Venezia le carampane sono le p----ne


петък, 26 август 2011 г.

l'angelo portascudo di palazzo Grifalconi Loredan

Si trova a questo numero in calle della Testa, ho visto prima il palazzo dalle finestre della nostra camera http://venezia-emilia.blogspot.com/2011/01/dalle-finestre-della-nostra-camera.html  in bed and breakfast "Almorò"

четвъртък, 25 август 2011 г.

gli angeli portascudo dei Dandolo

Sono anni che cercavo la chiave per i palazzi veneziani, pensavo ai particolari dell'architettura, ma un giorno all'improvviso la chiave l'ho trovata scolpita - per me l'immagine chiave sono gli angeli portascudo che sormontano il portale. In questo caso qui gli angeli portascudo sono quelli che ci fanno ricordare del Grande Dandolo! Vedete la croce sul scudo? Poi... ovvio che scelsero la croce, per commemorare la crociata e quello che decise Enrico Dandolo... Sì, ora lo so. la cosa più bella qui è proprio il rilievo che ricorda quello che fece Dandolo. Il più bello e che si può vedere da tutti quelli che sanno guardare e riescono a vedere.

pavimentazione campo Santi Giovanni e Paolo


resa l'idea? deve portare dalle scale del canale verso la chiesa... i margini di marmo bianco formano la strada che porta in chiesa

сряда, 24 август 2011 г.

Scala matta (scena della commedia)


(Lia e Luciano parlano sul serio mentre prendono lo spritz)
Lia:
Allora ti dico che io mi sono portata a letto Corto Maltese e se lo vedi lo puoi domandare se sono una baenga vera o falsa...

Luciano
Cara Lia tu sei andata a letto con Corto Maltese, io invece ci vivo con Lui perché abita da me! Ho tutta la sua raccolta di album dal primo numero al ultimo saranno una settantina, quante avventure poi quando Hugo Pratt morì circa 25 anni fa non uscirono più mi rattristo molto ed è per questo che li tengo con venerazione.
Lia:
Capisci, preferisco scherzare, se devo essere seria, non ti diverti con me, se non scherzo dovrò lamentarmi e non ha senso di lamentarmi con la vita.

Luciano:
Per quanto riguarda il tuo carattere ti prego non cambiarlo mai rimani per sempre una baenga e sarai sempre felice.
(Lia e Luciano si sono fermati in un sottoportego perché piove, Lia è vestita come Colombina)
Lia:
Colombina dice al Pantalone: "Nessun uomo è troppo vecchio per me... può essere solo troppo povero" (ride
Luciano:
ma dai 
Lia:
e lui cosa risponde? solo questo "ma dai"? mi deludi, dimmi cosa risponde
Luciano
che sei molto bella
Lia:
(ride
Luciano:
e lo sai 
Lia:
ma dai (ride) sono bruttina,  "in foto eri meglio" mi aveva detto uno dei miei spasimanti romani
Luciano:
oggi o domani chiedo a Corto se è stato a letto con te
Lia:
(ride) lui è discreto, non te lo dirà... ma senti, tu sai dove è quella scala in una casa di Canareggio, al ghetto...
Luciano:
scala matta
Lia:
sì! conosci chi vivi lì? 
Luciano:
non esiste più
Lia:
no? 
Luciano:
da tanti anni 
Lia:
da dove lo sai? 
Luciano:
giro tutta Venezia 
Lia:
comunque quando parli con Pantalone chiedigli se avrà un lettino per me per il periodo del Carnevale, lo affitto per poco... diciamo un bacio al giorno
Luciano:
se vuoi c'è il mio, ma è piccolo ai visto 
Lia:
e tu dove dormirai? c'è un letto anche da Arlecchino?
Luciano:
loro dormono in piedi
Lia:
sì, i padroni così, anche i servi, devono stare attenti con uno che va con le baenghe (ride) e devono stare attenti  anche con le baenghe
Luciano:
Goldoni ti avrebbe presa come prima donna Rosalba
Lia:
solo Luciano non mi vuole (ride) incontrare... per questo vado con Corto!
Luciano:
sai dov'è palazzo Soranzo?
Lia:
mi porti lì? dentro???
Luciano:
sul muro c'è scolpito un grande angelo, se vuoi te lo vado a fotografare, se non vuoi non vado 
Lia:
sì, lo voglio! poi lo metto sul blog... fotografalo per me, per favore e lo metto nel blog, sarà un angelo per me da te, per la mia collezione!
Luciano:
guarda che Corto ha sui 65 anni...
Lia:
no! ha sui 30!
Luciano:
te l'ho detto, abita qui con me, questa sera lo faccio bere e mi faccio contare tutto di te
Lia:
(ride) vediamo se ti dice dove ci siamo baciati per la prima volta! vediamo!
Luciano:
ne aveva 40 quando ti ha conosciuta e tu ne avevi 10 
Lia:
basta con questi conti! Corto ne ha 32 in linea massima... 
Luciano:
illusa 
Lia
Vediamo se ti dice dove ci siamo baciati per la prima volta! poi io ti racconto tutto se non ti dice molto lui
Luciano:
no, me lo racconta lui
Lia:
provaci! sai, nell'ultimo atto della commedia tutti siamo invitati a cena da Sig. Bauta e Tabarro e arriva anche Corto!
Luciano:
cammina con il bastone... ha reumatismi
Lia:
no!!! vedrai come cammina con le le sue gambe lunghe lunghe...
Luciano:
ma se 30 anni non lo vedi...
Lia:
Luciano, lo vedo! e spero di vederlo a settembre! se non sarà in viaggio... sai cosa mi ha scritto?
Luciano:
non viaggia più 
Lia:
quando mi ha chiesto per quanto tempo mi fermo a Venezia...
Luciano:
ma se porta la dentiera?
Lia:
i personaggi non invecchiano, solo gli esseri mortali invecchiano, io ti faccio un personaggio!
Luciano:
siamo andati da un reumatologo... tra 2 anni starà in carozzela...
Lia:
tu nella commedia rimarrai sui 50... lo so che preferivi che fossi sui 30 nella mia commedia... ma la vita è così, io ne ho 38, tu sui 50!
Luciano:
non sai fare i conti! vado a fotografare l'angelo (la lascia, si allontana, poi lontano a 5 metri grida) se mi mandi un bacio, niente bacio, niente foto... 
Lia:
eccolo! (gli manda un bacio aereo) ti è arrivato?
Luciano:
sì, grazie 
  



вторник, 23 август 2011 г.

un paggio portascudo bello come un angelo

 
dopo gli angeli portascudo ecco un paggio portascudo bello come un angelo (forse di Antonio Rizzo) ben visibile dal rio, dalla fondamenta opposta e dal ponte dei Carmini

mi dispiace della qualità delle foto ma Walter con il quale eravamo lì quel giorno non voleva fargli una foto con la sua macchina da presa, chissà se la luce non era degna oppure come tutti i fotografi non gli piace fare delle foto in compagnia.

понеделник, 22 август 2011 г.

un angelo dell'aristocrazia celeste

bellissimo, forse il più bello tra gli angeli scolpiti a Venezia, non porta uno scudo, non benedica, basta che ci sia

неделя, 21 август 2011 г.

gli angeli amati che vorrei rivedere

un bellissimo angelo in maestà e due begli angeli portascudo inquadrati in una splendida ghiera duecentesca ornano la porta dal ponte di palazzo Agnusdio detto anche dei Quattro evangelisti

Mais de quelle fenêtre cette photo a-t-elle été prise?

mi domanda Anne ed io pensavo subito della monofora gotica nella prima foto, ma il portale verso la calle sormontato dal "fiore" di Niccolò Romanello con uno degli angeli portascudi più belli di Venezia l'avevo preso da una delle finestre della pentafora (eranto tutte aperte quel giorno di luglio 2009, ero andata al bagno e poi dalle finestre l'ho visto abbellito dal sole del primo pomeriggio, era l'ultimo giorno del nostro soggiorno allora a Venezia)

   
di sotto sul mosaici simili a quelli di San Marco c'erano delle barche (costruite apposta) con schermi che rapresentavano l'acqua di un artista contemporaneo il cui nome non ricordo ma posso controllare.  

Quel giorno tutte le fineste di Ca' d'Oro che si potevano aprire erano aperte, è stata una visita indimenticabile.  http://venezia-emilia.blogspot.com/2010/04/ca-doro-nel-giorno-nel-quale-labbiamo.html  

събота, 20 август 2011 г.

L'angelo con lo stemma dei Contarini di Ca' d'Oro


Se volete vederlo in tutta la sua magnificenza dovete visitare la galleria di Ca' d'Oro in un giono di sole, nel pomeriggio. Questa foto l'ho fatta nel luglio 2009, poi mi è successo di fotografarlo ancora una volta, l'anno scorso a settembre di sotto in una mattinata grigia senza sole, sembra privo dalla metà della sua bellezza.

un altro angelo portascudo con lo stemma Pisani


Si può vedere al numero 3397 in sestiere di San Marco dove comincia Calle del Traghetto o Ca' Garzoni vicino al piscina San Samuele

петък, 19 август 2011 г.

L'angelo portascudo di Ca' Querini in calle de l'arco

questo angelo protege non solo la Casa Querini in sestiere di Castello che "felicemente durerà per sempre" ma anche un mio ricordo prezioso che "felicemente dururà per sempre" nella mia memoria.

четвъртък, 18 август 2011 г.

Ponte storto sopra il Rio de San Boldo

 sullo sfondo si vede il ponte del Forner, siamo sul rio di Rio di San Boldo sul margine di sestiere di Santa Croce e San Polo


dal ponte del Modena

si vede l'angelo portascudo sopra la porta d'acqua di questo palazzo che ancora non so qual è, ma lo saprò. La foto è fatta novembre 2009 una mattina verso le 8

Ponte del Modena e l'angelo portascudo dopo il ponte

ed eccoci sotto il Ponte del Modena (nella lontananza si vede il Ponte del Forner detto de Sant'Antonio) ma subito dopo il ponte vediamo l'angelo portascudo che io volevo fotografare ma eravamo già passati, e sapete che succede? torniamo indietro proprio per lui, merita una foto, merita tornarci...


 le foto però non sono granché ma l'angelo diventa uno dei miei preferiti. Dovrò capire qual è il palazzo che protegge e di quale famiglia porta lo scudo.


Rio de San Boldo dal ponte del Forner detto de Sant'Antonio

Una foto fatta novembre 2009 del rio di San Boldo dal ponte del Forner detto de Sant'Antonio una mattina verso le 8

rio de San Boldo prima e dopo il ponte del Forner detto de Sant'Antonio

  Proseguiamo sul Rio de San Boldo verso il ponte del Forner detto de Sant'Antonio (studio tutto poi a casa, lì ero presa dall'atmosfera e la magia di quel posto in un giorno di sole a settembre 2010)


 


сряда, 17 август 2011 г.

il libro con la storia di Bianca Cappello

si vendeva esclusivamente abbinato al quotidiano "La Nuova Venezia" (se non l'avete comprato dovrete aspettare la nostra edizione con tutte le note d'autore)

вторник, 16 август 2011 г.

chissà

un rio-terà all'interno del Campo San Rocco? Chissà se l'acqua scorre al di sotto?

събота, 13 август 2011 г.

cominciarono a leggere alcuni sonetti d'amore

Bianca indossava un abito da casa di un verde chiarissimo che, nonostante l’apparente semplicità, rivelava una certa ricchezza sia nella qualità della stoffa che nella cura dei dettagli. La giovane aveva i capelli raccolti in una lunga treccia fissata con un nastro anch’esso verde e teneva in mano una bugia dorata la cui candela illuminava la sua pelle liscia e chiara come alabastro. Pietro le si avvicinò e, quasi senza pensarci, le sfiorò una gota con il dorso della mano: «Sei bellissima!» sussurrò con sincerità e la ragazza per un attimo si schernì per poi aprirsi in un sorriso civettuolo. «Potremmo leggere qualcosa.» disse indicando un vecchio volume che si trovava su di un tavolo lì vicino prima che Pietro le si potesse avvicinare di più. Il giovane capì subito che non era il caso di insistere e stette al gioco: com’era accaduto tanto tempo prima in casa della vecchia Gritti, cominciarono a leggere alcuni sonetti d’amore, ma per loro in quel momento quei versi assumevano un significato assai più profondo.
Bianca aveva una luce magica negli occhi che rendeva inquieto Pietro: se da una parte aveva voglia di gettare a terra il libro e stringere a sé quella fanciulla eterea, dall’altra sentiva il dovere di trattenersi dal fare cose che avrebbero potuto urtarne la suscettibilità rovinando tutto.
Trascorsero così un paio d’ore fatte di sguardi, di buone letture e di cauti e apparentemente casuali sfioramenti finché la corpulenta figura di Cattina non irruppe a spezzare l’incantesimo.
«È meglio se ora ve ne andate. - disse rivolgendosi a Pietro con aria scaltra - Ho controllato e mi sembra che in strada non ci sia nessuno. Sarà tuttavia bene che stiate attento: non sia mai che qualcuno vi scorga uscire da questa casa a quest’ora!»
«Non temete, Cattina! - rispose Pietro col sorriso astuto di chi la sa lunga, prima di voltarsi a salutare Bianca - E non temere nemmeno tu: nessuno saprà il nostro segreto.»
«Su, dai, muovetevi! Se la signora rientra, è in genere proprio attorno a quest’ora!» insistette la fantesca sottolineando le parole con un leggero quanto eloquente battito di mani.
«Vado, vado! Buonanotte, Bianca!» disse Pietro alzando le mani in segno di resa e avviandosi verso la porta.
La ragazza pareva frastornata, quasi incapace di rispondere. Poi, d’un tratto, con una breve corsa lo raggiunse e, con suo sommo stupore, gli diede un fugace bacio sulla guancia prima di scomparire nel buio corridoio. Cattina non commentò, ma i suoi occhi astuti erano assai eloquenti.

da "La pericolosa e incredibile fuga di Bianca Cappello" scritta da Paolo Mameli


Bianca Cappello effigiata d'autore Paolo Mameli con la penna elettronica che lui sa usar bene

Louis Aston Knight amava dipingere l'acqua


  
Rio de le Becarie (sullo sfondo Ponte de la Furatola), Sotoportego Salviati dove era il banco Salviati dove lavorava Pietro Bonaventuri con il quale Bianca Cappello fugì da Venezia. Louis Aston Knight dipinse questo quadro dalle finestre del palazzo Cappello


Louis Aston Knight (1873–1948) was a French-born American artist noted for his paintings of landscapes. One of his paintings, The Afterglow was purchased by U.S. President Warren G. Harding in 1922 to hang in the White House.

Aston Knight, the son of Daniel Ridgway Knight, was born in Paris in 1873. He was raised in Europe and received is early training with his father and later continued his studies with Tony Robert-Fleury and Jules Lefebvre.

Aston Knight exhibited his first work at the Paris Salon in 1894 and continued exhibiting there throughout his lifetime. His favorite subject matter were the cottages and gardens in the towns surrounding his home in Beaumont-le-Roger.

He married Caroline Ridgeway Brewster at the home of State Senator Joseph Sherman Frelinghuysen, Sr. in Raritan, New Jersey in 1907, and was promoted to officer of the Légion d'honneur, the highest decoration in France, in 1927

in casa Cappello (la storia di Bianca Cappello continua)

Ed ora era lì, al balcone, a rimirare la luna e pensare a come poteva venirne a capo senza combinare un disastro. In realtà Bianca, per mezzo di Cattina, continuava a fargli pervenire lettere un paio di volte al giorno, ma Pietro aveva la netta sensazione che ciò non potesse bastare.
La soluzione arrivò tanto imprevista, quanto gradita proprio il giorno successivo. Verso sera, mentre stava rincasando, vide avvicinarsi Cattina che, dopo lunghi preamboli, finte esitazioni e ammiccamenti complici, gli disse che avrebbe fatto in modo che si potesse incontrare con Bianca proprio in casa Cappello: il padre, infatti era fuori Venezia per affari, e non sarebbe rientrato per alcuni giorni mentre madonna Elena[4]  passava praticamente tutta la giornata – e talvolta anche la notte – al capezzale di una vecchia amica che si era infermata e richiedeva il suo conforto[5] .
La notizia pareva troppo bella per essere vera, ma quando col calare del buio fu introdotto di nascosto al cospetto di Bianca, si rese conto che stavano concretizzandosi le sue più lontane aspettative.
La vecchia Cattina lo condusse in una sala con le finestre che davano sul il rio, in modo che nessuno potesse inavvertitamente vederli, salvo qualche sparuto barcaiolo che, però, difficilmente passava da quelle parti a quell’ora di notte.
«Ora ho da fare!» aveva annunciato con fare solenne, lanciando ai due un’occhiata complice e allo stesso tempo ammonitrice prima di ritirarsi nella vicina cucina.

da "La pericolosa e incredibile fuga di Bianca Cappello" scritta da Paolo Mameli 

 [4]Elena Grimani, la matrigna, sorella del Patriarca di Aquileia
 [5]Episodio riportato nelle memorie di Bianca Cappello
(note d'autore Paolo Mameli)


Palazzo Cappello sullo sfondo dietro il "ponte storto" sopra il "rio de le Becarie" (foto di Giandri scaricata dal suo sito http://giandri.altervista.org/0400/001BiancaCappello.html