Lia in costume di Colombina e Luciano con la maschera di Pantalone entrano nella casa sua.
Luciano:
che bea che xe Venexia
Lia:
dunque sei tu Pantalone?
Luciano:
un po’
Lia:
che bello! ce l’hai il mosaico detto Archecchino!
Luciano:
mosaico nix fasten
Lia:
dicevo del pavimento, si dice di questo tipo di pavimento “Arlecchino”, capisci, per i colori
Luciano:
Lia, venexiana per adozione a pieni voti
Lia:
diciamo anche veneziana per adorazione
Luciano:
Lia ti xe na mexa baenga
Lia: (vedendo in questo momento Arlecchino)
Arlecchino mi piace molto!
Luciano:
Sono amici che ho a casa... Sono più vecchi di me perché sono dell’Ottocento, io invece del Novecento
Lia:
anch’io sono del Novecento (ride)
Luciano:
a volte gli parlo, non ma non giudicarmi matto, perché mi arrabbio...
Lia:
Immagino cosa gli dici...
Luciano:
prova a dirmi
Lia: (a Arlecchino )
Questa dice che il pavimento si chiama Arlecchino.. diceva il mosaico..
(con la voce di Arlecchino) ma certo, viene ispirato dal mio costume variopinto
Luciano:
sei pazzesca!
Lia:
mi hai detto “prova a dirmi” e ho provato con la prima cosa che mi è venuta in mente
Luciano:
vuoi farmi andare dai matti?
Lia:
hai capito per il mosaico? tra l’altro mi piace da matti (ride)
Luciano:
sei proprio un volcano
Lia:
esagerata!
Luciano:
puoi recitare nel teatro dell’arte
Lia:
con te sarebbe un piacere
Luciano:
con questo monologo sono uscito pazzo
Lia:
era un dialogo visto che hai detto che eri curioso di sapere cosa secondo me dicevi a Arlecchino
Luciano:
grazie a te vado un calmante
Lia:
non capisco cosa vuol dire vado un calmante
Luciano:
a prendere
Lia:
va be’ me ne vado, devo preparare la cena
Luciano:
ma sei normale nell’atto buono?
Lia:
io normale? certo che no
Luciano:
lo capito
Luciano e Lia si incontrano la mattina al bar:
Luciano:
ciao Lia mi diresti due numeri da giocare al lotto
Lia:
prova con il giorno del mio compeanno 7 inseme al tuo
Verso sera Lia incontra Luciano che stavolta è con la maschera di Arlecchino:
Lia:
Sai dirmi quanto è alto Arlecchino?
Luciano:
Arlecchino e Pantalone sono alti 90 cm, più 60 la base totale 150 cm mentre i due mori sempre dell’Ottocento sono alri 129 cm più 53 la base totale 182
Lia:
Come è andata con i numeri? Quali hai messo?
Luciano:
7 e 14
Lia:
ma sei nato il 14? Che strano! 7 più 7 fa 14 che bella simetria!
Luciano:
7 e 14 – 21
Lia:
non dirmi che sei nato nel 21!
Luciano:
un po’ dopo.. 7 il tuo giorno, 14 il mio totale 21
Lia:
ah sì, che scema che sono! ora devo andare, salutami Pantalone
Luciano:
sarà fatto
La sera tutti e due si trovano in un bacaro:
Lia:
Senti, Luciano, posso mettere le foto del Arlecchino e Pantalone e il moro?
Luciano:
i mori sono due, cambia solo la simetria della braccia
Lia:
ma posso anche fare di questi nostri discorsi di ieri e oggi una scena della commedia? per pubblicarla nel blog?
Luciano:
si ma devi aspettare qualche giorno scusami
Lia:
ok aspetto
Luciano:
brava
Lia:
aspetto che vinci anche del lotto... così potremo mettere tutto in scena di un teatro (ride)
Luciano:
Lia, sai che mi ricordi il nostro Goldoni, sei bravissima!
Lia:
grazie, ma mi lusinghi!
Luciano:
penso che si sia reincarnato in te
Lia:
speriamo che non ti sbagli... ma dimmi nell’Ottocento si metteva una candella o qualcosa del tipo nella mano del moro? Visto che ancora non c’era l’elettricità...
Luciano:
Nella mano ha una torcia e nella conchiglia il visitatore che voleva essere ricevuto dal padrone di casa metteva il suo biglietto da visita. Dicciamo che i mori erano di moda nel Settecento e valgono una fortuna però anche i miei dell’Ottocento non scherzano
Lia:
allora pulisci il polvere della conchiglia perché mi metto lì il biglietto da visita col mio numero del cellulare
Luciano:
cq go ditq ti xe baenga
Lia:
non so che cos’è baenga... Forse Pantalone me lo spiega, è lui il padrone, no?
Luciano:
qui si dice di Arlecchino Arlechin batocio orbo de ne recita e sordo de un ocio
Lia:
ma baenga cos’è?
Luciano:
non è una brutta parola
Lia:
ma non vuoi dirmi cosa vuol dire!
Luciano:
e no adesso, tra qualche giorno