Ricostriuta agli inizi del Quattrocento nella forma che ora si vede la Chiesa di Santo Stefano Protomartire fu completata il 13 ottobre 1443 e dedicata il 24 gennaio 1496. I frati eremitani agostiniani, presenti a Venezia dal 1002 dapprima nell'isola di Santa Maria di Nazareth e in seguito a S.Anna di Castello, dopo pochi anni di presenza nella zona ottennero dal Vescovo Quierini, nel 1294, di poter costruire una chiesa più grande dedicata a Santo Stefano.
Nel 1810 venne soppresso da Napoleone il convento degli Eremitani agostiniani e la chiesa devenne parrocchia.
La facciata in mattoni a vista è divisa in tre parti: una a capanna centrale più alta e due ali laterali. Il portale decorato è opera di Bartolomeo Bon (sec. XV). Ai lati del portale e sulle ali laterali quattro eleganti bifore e sopra un rosone e un occhio per dare luce alla carena interna. Ai vertici "edicolette" gotiche in marmo bianco terminanti con la tipica "banderuola marciana".
La volta della chiesa a carena di nave rovesciata. Tutto l'impianto, nel significato mistico della chiesa, riporta ad una galea rovesciata dove le colonne sono gli alberi della nave e le travature i ponti.
La navata centrale è separata dalle lateriali di colonne alternate in marmo rosso di Verona e marmo greco, sovrastate da capitelli a becco di civetta.
Sopra gli archi affreschi monocromatici con fiorami gotici sorreggono ciascuno un santo agostiniano.
La tomba del Doge Francesco Morosini nato il 26 aprile 1619, soprannominato "Peloponnesiaco", eletto per Doge il 1688 e morto il 1694. Come scrive Claudio Rendina nel suo libro "I DOGI storia e segreti" un doge simile Venezia non lo aveva dai tempi di Francesco Foscari e non lo avrebbe più avuto. La morte lo ragggiunse il 6 gennaio 1694 a Nauplia, un imponente corteo militare rese omaggio alla sua bara posta su un grandioso catafalco nella chiesa di S.Antonio, dove furono sepolti il cuore e le viscere. Poi la salma fu trasportata a Venezia e tumulata a Santo Stefano.
Sei gradini in marmo rosso di Verona portano al Presbiterio lungo 10 metri e largo 16 metri. Due costoloni incrociati determinano in alto quattro vele.
Il Presepe di vetro che fa parte del Tesoro di Santo Stefano, cioè il tesoro della chiesa. Il tesoro, il Lapideo e la Quadreria completano il museo della chiesa che si trova nella cappella feriale nella Sagrestia Maggiore, dedicata a San Gabriele, patrono di fra Gabriele che la fece costruire (ora è adebita a museo della chiesa e la cosa assolutamente DA VEDERE lì è il cosidetto LAPIDEO dove potete vedere il giovane santo anonimo dell'amato Tullio Lombardo e una stele funeraria all'antica di Antonio Canova.)
Merci pour ce très intéressant reportage historique qui m'évoque aussi l'idée d'un navire emmenant ses passagers dans un voyage spirituel.
ОтговорИзтриванеBonne journée, Emilia!
Anne
Thank you, Anne!
ОтговорИзтриване★All the best for Christmas and the New Year!★ *★Here's to a creative 2011!!★ 。 ° ★* ★★ 。* 。** 。*
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˚ ˛ •˛• | 田田|門| ˚*★ 。* 。**★