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четвъртък, 18 ноември 2010 г.

Dal Ponte de la Sacca


La parola "sacca" prima la dovrei cercare nel vocabolario, è il femminile di "sacco" e nello Zingrarelli ha molti significati. In veneziano vuol dire altro, qualcosa fra "piscina" e "bacino". Lasciamo la "sacca" e vediamo perché della Misericordia. Per l'ex Scuola di Santa Maria della Misericordia. C'è anche la Scuola Vecchia di Santa Maria della Misericordia, una delle sei Scuole Grandi della città. E c'è anche la Scuola Nuova di Santa Maria della Misericordia che fu costruita su progetto di Jacopo Sansovino nella metà del Cinquecento. Sacca della Misericordia perché era vicina a questa zona con Scuola Vecchia e Scuola Nuova della Misericordia.
Quindi dal porte si domina la sacca della Misericordia, un ampio rettangolare specchio acqueo, dove venivano raccolti i legnami trasportati per fluitazione dal Cadore e dove ora vengono parchegiatte le barche private dei ricchi veneziani.

Mentre siamo sul ponte Walter ci parla del cardinale Gasparo Contarini, diplomatico e uomo di lettere, che dà il nome alla fondamenta e fece costruire il palazzo Contarini dal Zaffo con vasto rinomato giardino, che si allunga fino alla laguna Nord.

Il palazzo venne eretto tra il 1530 e il 1540 su un preesistente efificio gotico, del quale resta testimone la robusta colonna in pietra d'Istria collocata alla estrema destra del doppio portale, con al centro lo stemma marmoreo dei Contarini, in una delle zone più tranquille e silenziose di Venezia.

Perché questo palazzo Contarini si dice Dal Zaffo come un altro della stessa famiglia in Canal Grande dopo il ponte dell'Accademia? Contarini Dal Zaffo, così chiamati per l'assunzione del titolo di conti di Jaffa (in Palestina) e all'interno si può ancora ammirare un affresco di Giandomenico Tiepolo che raffigura l'Apotesi di Giorgio Contarini, primo duca di Jaffa, feudo in Terrasanta da cui deriva l'appellativo "dal Zaffo" dato a questo ramo della famiglia.

La parte certamente più famosa di questo palazzo Contarini è rappresentata dal bellissimo giardino che non potevo credere che potevamo visitare.

Ne sapevo del cosiddetto "Casin degli Spiriti", la dependence del palazzo, una palazzina che dà sulla laguna e il bel giardino, voluta dai Contarini per ospitare colti convivi di letterati, filosifi e uomini di cultura. Quando Walter ci ha detto questo io posando per una foto mi son avvicinata a lui aggiungendo "come noi". Infatti detta "degli Spriti" non per la presenza dei fantasmi, bensì proprio perché la parola "spirito" indica le persone di spirito colto e raffinato.

сряда, 17 ноември 2010 г.

Rosmarino e rose

Signor Brusegan nel suo libro "I palazzi di Venezia" scrive che il giardino di palazzo Contarini Dal Zaffo era raffigurato in un bel dipinto di Francesco Guardi, si racconta che qui dipingeva anche Monet. Questo giardino viene celebrato da (l'amato Gabri di Rayna) Gabriele D'Annuzio nella sua opera letteraria Il fuoco, ove il poeta lo definisce "il giardino bacìo" (ossia rivolto al nord, sull'immensità della laguna). Sul libro di Marcello Brusegan ho letto che era restaurato agli inizi del Novecento dalla famiglia Johnston, la quale ebbe l'accortezza di rispettare l'antica disposizione di un tipico giardino veneziano cinquecetesco.


Qui solo noi eravamo nel mezzo del cammin di nostra vita, in quel giardino bacìo tra rose ed altre erbe odorose...

La signora che poi nell'ultimo giardino del melograno ci ha recitato la poesia di Giovanni Pascoli.



Chissà se sono in gamba o no...

lL'ultimo giardino e nello sfondo il Campanile della Madonna dell'Orto

Guardando il melograno prima o dopo che l'anonima signora ci recitava tutta la poesia di Giovanni Pascoli.

Rayna Castoldi

Walter Fano

Diego Fano e Rayna Castoldi

Spiriti Eletti nel giardino Contarini dal Zaffo

Ecco alcuni momenti del nostro film "Veneziani d'adorazione" con la colonna sonora di Diego Fano che nella prima immagine vedete entrare nella Casa Cottolengo.

l'entrata degli spiriti

i primi passi

la pace

anche il verde ci conquista

c'è il rosmarino per condire i piatti

i vialetti

la vista

il giardino che vedremo dalla serra

il suono del Campanile della Madonna dell'Orto

il cielo dalla sedia rotelle

il Melograno al riparo del vento

offre i suoi frutti agli Spiriti

Giovanni Pascoli

Statue e gru

alla reception... Grande Suora Margherita!

l'indirizzo da tenere in mente per la vecchiaia

un'altra volta l'indirizzo - non si sa mai...

Testo e direttore di fotografia: Rayna Castoldi

Grazie agli autori ed i protagonisti del film Rayna Castoldi, Walter Fano, Diego Fano and Me :)

събота, 18 септември 2010 г.

Commedia Atto degli Spiriti


In questa scena vediamo la Signora Straniera che parla con un Signore in un bacaro veneziano un’ora prima della cena, a un’ombra e cicheti

La Signora Straniera:
Lei è stato al Casino degli Spiriti? In Cannaregio.

Il Signor che no beve Vin:
No dentro no





La Signora Straniera:
Dov’è quel giardino di palazzo Contarini dal Zaffo che si allunga fino alla laguna.

Il Signor che no beve Vin:
Ma il Casino degli Spiriti non è San Barnaba (Dorsoduro)?

La Signora Straniera:
No, è in Cannaregio, isolato, in splendida posizione tra la Sacca della Misericordia e la laguna nord.


Il Signor che no beve Vin:
Forse c’è ne più di uno

La Signora Straniera:
Quello a San Barnaba (Dorsoduro) è Casino dei Nobili.

Il Signor che no beve Vin:
Sì, sì, è vero

La Signora Straniera:
Casino degli Spiriti è una dipendenza del palazzo e nel Cinquecento era celebre luogo di incontri di litterati, studiosi e artisti.

Il Signor che no beve Vin:
Sì, sì, lo sapevo











La Signora Straniera:
Uno è degli Spiriti, l’altro è dei Nobili

Il Signor che no beve Vin:
Mi sono confuso io

La Signora Straniera:
Succede anche a me

Il Signor che no beve Vin:
Si diventa vecchi... (sorride con tristezza)

La Signora Straniera:
No, no

Il Signor che no beve Vin:
Sì, sì invece

La Signora Straniera:
Mi confondo molte volte anch’io, vorra dire che sia vecchia? Non credo proprio (sorride)

Il Signor che no beve Vin:
Anche se una volta ho letto un libro molto interessante a margine tra scienza - filosofia

La Signora Straniera:
E cosa diceva quel libro?

Il Signor che no beve Vin:
Ricordo il titolo, ma non l’autore, il titolo è in grosso modo “La Scienza e il Tao”

La Signora Straniera:
Interessante ma non conosco abbastanza il Tao io, neanche la scienza se devo dire il vero (sorride)

Il Signore che no beve Vin:
In pratica lo scorrere del tempo è una convenzione. Anche i fenomeni osservati sulle particelle elementari, neutrini ecc, vengono interpretati in un certo modo perché noi siamo abituati a mettere le coordinate (assi cartesiani) in un certo modo ma nessuno ci garantisce che i fenomeni fisici si sviluppino in quel determinato ordine

La Signora Straniera:
Esatto

Il Signor che no beve Vin:
Possono ugualmente svilupparsi anche esattamente all’incontrario

La Signora Straniera:
Appunto

Il Signor che no beve Vin:
Per qui che il tempo vada avanti oppure indietro è solo una convezione nostra

La Signora Straniera:
Chissà... Volevo dire che il mio album di foto intitolato Spriti Eletti è dal Casino degli Spiriti

Il Signor che no beve Vin:
Noi potremo essere venuti al mondo da morti e stiamo andando verso la nascita

La Signora Straniera:
Lo sa che c’è un tale film con Brad Pitt... Volevo dire che il mio album di foto intitolato Spriti Eletti è dal Casino degli Spiriti

Il Signor che no beve Vin:
Guarda che questi sono discorsi di Spiriti Eletti o forse sono i crampi della fama

La Signora Straniera:
Assolutamente (sorride)

Il Signor che no beve Vin:
Oppure l’età che avanza e mi ha distrutto le cellule del cervello (detto in modo scherzoso)

La Signora Straniera:
Le diceva che c’era un film con Brad Pitt, dove è svolta questa idea, il protagonista va dalla morte verso la nascita

Il Signor che no beve Vin:
Ecco, vede... Io non vado al cinema

La Signora Straniera:
Nemmeno io, ma l’ho letto, e nel film lui, interpreatato da Brad Pitt incontra una donna di cui si innamora, lei invecchia, lui diventa sempre più giovane... cosa disperata..