Показват се публикациите с етикет Ca' Sagredo. Показване на всички публикации
Показват се публикациите с етикет Ca' Sagredo. Показване на всички публикации

понеделник, 28 юни 2010 г.

i leoni guardie negli angoli dei balconi di Ca' Sagredo


Di norma si possono vedere solo sugli angoli dei balconi aggettanti delle monofore laterali. Mai sul balcone centrale, quello della quadrifora o pentafora... Mi piacciono molto. Ci sono sui balconi di Ca' d'Oro ad anche sui balconi di alcuni dei vicini palazzi, tra i quali è Ca' Sagredo. Nella foto vediamo uno di questi leoncini di Ca' Sagredo di spalle.



Foto by courtesy of Ca' Sagredo.

неделя, 27 юни 2010 г.

Lo Scalone con la Caduta dei Giganti in Ca' Sagredo

Quando all'inizio del Settecento Gerardo Sagredo, pronipote del gode Nicolò Sagredo, acquistò il palazzo, egli diede subito inizio ai lavori di ammodernamento affidandoli alla direzione di Andrea Tirali, il quale prevede un sontuoso scalone nel fondo dell'atrio. Le pareti e il soffitto vengono interamente affrescati da Pietro Longhi con la prorompente Caduta dei Giganti. Il pittore si era ispirato agli affreschi di Giulio Romano che adornavano (e adornano ancora) Palazzo Te a Mantova.







Foto by Courtesy of Hotel Ca' Sagredo.

La bellissima alcova da Ca' Sagredo

Il passato e il presente (Courtesy of Ca' Sagredo)



"Morto l'ultimo discendente della famiglia Sagredo, Agostino nel 1871, valente studioso e autore di un bel compendio di storia di Venezia, la dimora fu spogliata delle ricche raccolte d'arte, che furono vendute a privati e a musei. Tra i molti oggetti venduti, ricordiamo una bellissima alcova decorata da amorini a tutto tondo, capolavoro dello stuccatore Abbondio Stazio, che fu ceduta al Metropolitan Museum di New York."

dal libro di Marcello Bresegan "I palazzi di Venezia"

Ecco un'alcova dei giorni nostri in Ca' Sagredo dopo che il palazzo è affiliato alla catena Small Luxury Hotel.

dietro la quadrifora gotica di Ca' Sagredo

Courtesy of Ca' Sagredo



A city of divine architecture and legendary history, Venice is a celebration of the romantic spirit. Distilling this essence to its purest form, combining old-world charm with the fascinating atmosphere of a magical city, Ca’ Sagredo will capture your heart.

Città di divina architettura e storia leggendaria, Venezia è l’incarnazione dello spirito romantico.
Distillando la forma più pura di questa essenza, combinando il fascino dei tempi antichi e le suggestioni della città più magica al mondo, Ca’ Sagredo catturerà il Vostro cuore.


Questo l'ho letto nel sito ufficiale di Ca' Sagredo ed è successo proprio così senza essere mai entrata in questo palazzo. Ma almeno una notte ci starò lì. Forse durante la bassa stagione quando si paga di meno ma vorrei vedere quei saloni, lo scalone e gli affreschi di Pietro Longhi. Dalle foto scaricate tutte dal sito web di Ca' Sagredo si vede che i saloni e le camere conservano intatte numerose testimonianze di un passato glorioso di questo palazzo.





Ca' Sagredo

E' un palazzo che ho studiato attentamente. Interessante dall'esterno ma molto di più con i suoi bellissimi interni tra cui spicca un sontuoso scalone nel fondo dell'atrio che venne interamente affrescato da Pietro Longhi con la Caduta dei Giganti che vi farò vedere in un altro post dedicato specialmente a questi affreschi ben conservati fino ai giorni nostri che fanno gran impressione a tutti gli ospiti di Ca' Sagredo.


Affacciato sulla riva sinistra del Canal Grande, questo antichissimo palazzo di origine veneto-bizantina si trova di fronte alla Pescheria sull'opposta riva destra, poco distante da Ca' d'Oro e dal ponte di Rialto.
Nel piano ammezzato si possono osservare le finestre che risalgono all'impianto dei secoli XIII e XIV, epoca in cui l'esafora era collocata al centro. Successivamente, in epoca gotica, venne aggiunta l'ala destra dove invece le finestre sono trilobate, come detava il gusto nuovo del tempo. Dal periodo gotico è la sontuosa quadrifora del piano nobile la quale, richiamandosi agli allora recenti lavori del Palazzo Ducale, appare inserita in un ricco fregio, sormontata da quadrilobi e decorata con patere di preziosi marmi policromi.

Prima proprietaria di questo palazzo fu la famiglia Morosini, appartenuta al novero delle dodici famiglie "apostoliche" che in pubblica concione elessero il primo doge. Furono dunque i Morosini che provvidero alla prima ristrutturazione del palazzo, avvenuto nel Trecento della quale, però ben poco sappiamo. Possiamo immaginare che i lavori fossero stati intrapresi nel 1382, mentre era doge Michele Morosini.


Nella pianta della Venezia cinquecentesca di Jacopo De Barbari si possono notare le finestre asimmetriche, la porta e la cavana nella facciata e il fianco verso campo Santa Sofia aperto su un cortile.

I Sagredo entrano in scena all'inizio del Settecento quando Gerardo, pronipote del doge Nicolò Sagredo, acquistò il palazzo. Questa famiglia era giunta a Venezia nell'anno 840 ed ebbe i primi membri nel Maggior Consiglio nel 1100. La loro grande ricchezza era dovuta ai solidi commerci di legname con l'entroterra, per cui essi non subirono le perdite sofferte dalle altre famiglie patrizie le cui rendite erano legate ai commerci con l'Oriente quando sulle rotte marittime si inserì la Mezzaluna ottomana.

Fonte: il libro di Marcello Brusegan "I palazzi di Venezia", Newton & Compton editori