Affacciato sulla riva sinistra del Canal Grande, questo antichissimo palazzo di origine veneto-bizantina si trova di fronte alla Pescheria sull'opposta riva destra, poco distante da Ca' d'Oro e dal ponte di Rialto.
Nel piano ammezzato si possono osservare le finestre che risalgono all'impianto dei secoli XIII e XIV, epoca in cui l'esafora era collocata al centro. Successivamente, in epoca gotica, venne aggiunta l'ala destra dove invece le finestre sono trilobate, come detava il gusto nuovo del tempo. Dal periodo gotico è la sontuosa quadrifora del piano nobile la quale, richiamandosi agli allora recenti lavori del Palazzo Ducale, appare inserita in un ricco fregio, sormontata da quadrilobi e decorata con patere di preziosi marmi policromi.
I Sagredo entrano in scena all'inizio del Settecento quando Gerardo, pronipote del doge Nicolò Sagredo, acquistò il palazzo. Questa famiglia era giunta a Venezia nell'anno 840 ed ebbe i primi membri nel Maggior Consiglio nel 1100. La loro grande ricchezza era dovuta ai solidi commerci di legname con l'entroterra, per cui essi non subirono le perdite sofferte dalle altre famiglie patrizie le cui rendite erano legate ai commerci con l'Oriente quando sulle rotte marittime si inserì la Mezzaluna ottomana.
Fonte: il libro di Marcello Brusegan "I palazzi di Venezia", Newton & Compton editori
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