неделя, 13 юни 2010 г.

Commedia, Atto III, scena 3 (Jacopo de Barbari)

Questa è una delle scene di questo terzo atto in cui si parlerà di Venezia a volo d'uccello.



La Signora Padovana:
Approffitto per segnalare a tutti una cosa conservata al Museo Correr. La Pianta prospettica di Venezia a volo d'uccello di Jacopo de Barbari del 1500 è una cosa, a mio avviso, meravigliosa.

cliccate qui per vederla

Escludendo che il buon Jacopo possa aver sorvolato Venezia in groppa ad un gabbiano, ipotizzo che anche lui abbia avuto la passione per i campanili....

Sig. dei Campanili:

Anche a me piace molto la pianta prospettica di Jacopo de Barbari. Credo che all'epoca, non esistendo mongolfiere o altri mezzi volanti, egli sia dovuto salire su numerosi campanili. Posso quindi dire che il grande Jacopo de Barbari avesse probabilmente la mia stessa passione per le ascensioni sui campanili di Venezia.

La Signora Straniera:

Allora Jacolo de Barbari saliva sui campanili di Venezia e faceva più o meno lo stesso che fa oggi il nostro Signore dei Campanili.

Sig. dei Campanili:

Qualsiasi accostamento con Jacopo de Barbari è fuori luogo. Egli fu un ottimo pittore anche se il capolavoro che lo ha reso celebre fino a noi è stata la mappa prospettica di Venezia.

il Fotografo:
(solo di passaggio)

Un grazie ad Irina per la segnalazione del video del Museo Correr

Sig. dei Campanili:

Mi unisco a te nel ringraziare Irina.

La Signora Straniera:

Dubito che in quell'altezza a volo d'uccello si sentivano tutti quegli animali che si possono sentire nel video :) Che ne ne dica il nostro Signore dei Campanili visto che sappia come arrivano i suoni della terra lassù..

Sig. dei Campanili:

Credo che nel 1500 i rumori che si sentivano dai campanili potessero essere simili a quelli. A Venezia in quel tempo c'erano molti animali. I suoni nel video sono stati certamente amplificati, poiché da lassù i rumori giungono piuttosto lontani.

La Signora Padovana:

Sono contenta se il filmato del Museo Correr vi è piaciuto. Forse qualcuno di voi veneziani è riuscito a riconoscerci la propria casa? Dev'essere una grande emozione. A me basta vedere su Google Maps la mia auto parcheggiata nel cortile di casa mia e già mi commuovo. Figuriamoci su una mappa del '500!

Sig. dei Campanili:

Purtroppo casa mia non la potevo vedere sulla pianta prospettica di Jacopo de Barbari perché è stata costruita "solo" nel settecento.
Comunque quella mappa rappresenta un documento eccezionale che fotografa la Venezia del '500. Per fortuna è giunta conservata perfettamente fino ai giorni nostri.

Sig. Venessian ancù e anca Doman:

Per me niente di eccezionale! In formato piccolo si vede poco e niente, se lo porti a schermo intero è sfuocato. Molto meglio le riproduzioni a carta. Io ho un libro si Jacopo de Barbari e, quando mi serve vedere qualcosa o approfondire, consulto il libro.

Sig. Giandri:

In realtà avevo visto anni fa un'animazione molto più interessante: fu alla mostra dedicata al restauro delle matrici in legno della pianta.

La Signora Straniera:

Quindi anche le matrici in legno si possono vedere...

(entra Piera con un gruppo di studenti)

Piera:

Le matrici originali sono esposte al secondo piano del museo con un'ulteriore stampa. Nella sala riguardante le cartografie al Museo Correr sulla parete di destra c'è l'esemplare appartenuto a Teodoro Correr. La celebre "Veduta di Venezia a volo d'uccello" di Jacopo de Barbari, capolavoro assoluto della cartografia Veneziana realizzata su sei fogli...

(il gruppo guidato da Piera passa ed esce)

Sig. Giandri:

Oltre alla bella mostra, c'erano anche delle postazioni multimediali che mostravano varie rappresentazioni di Venezia secondo la mappa del de' Barbari. In pratica il de' Barbari aveva sbagliato veramente di poco nel rappresentare Venezia: prendendo dei punti chiave della sua mappa e trasportati negli stessi punti reali nella città, l'esattezza del suo disegno è incredibile. Ricostruita anche la deformazione prospettica, il suo errore medio era di un paio di metri (qualche decina di metri in certe aree periferiche della città). Tutto questo disegnando la città dall'alto dei campanili, senza satelliti e senza Google Maps!



(si sente la voce di Piera)

Piera:

La xilografia qui affianco è il primo stato della veduta, in cui il campanile di San Marco, danneggiato nel 1489 da un fulmine, ha la copertura provvisoria in tegole. Ritratta da un punto di osservazione molto alto, a volo d'uccello appunto, è ripresa da sud con in primo piano una parte della Giudecca e l'isola di San Giorgio.

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