Il Leone d’oro alla carriera della 12 Mostra Internazionale di Architettura
è stato attribuito all’architetto olandese Rem Koolhaas su proposta del Direttore della 12 Mostra, Kazuyo Sejima.
“Rem Koolhaas ha ampliato le possibilità dell’architettura – scrive nella motivazione Sejima – focalizzandosi sulle relazioni tra le persone e lo spazio. Crea edifici che stimolano l’interazione tra le persone, raggiungendo in questo modo ambiziosi obiettivi per l’architettura. La sua influenza nel mondo va ben oltre l’architettura, ispira infatti persone dei più svariati campi disciplinari che traggono grande libertà dal suo lavoro”.
Photocredit: La Biennale di Venezia
Rem Koolhaas nasce a Rotterdam nel 1944. Comincia la sua carriera come giornalista collaborando con l'Haagse Post e come sceneggiatore in Olanda e a Hollywood. Frequenta l’Architectural Association School a Londra e studia con Oswald Mathias Ungers alla Cornell University. Quando nella qualità di giornalista-sceneggiatore trascorre un periodo a New York grazie una borsa di studio all'Institute of Architecture and Urban Studies Rem Koolhaas viene affascinato dai grattacieli.
Nel 1978 scrive Delirious New York: manifesto retroattivo di Manhattan, divenuto un classico della teoria architettonica contemporanea.
Le opere più importanti di Koolhaas e OMA (Office for Metropoliten Architecture, fondato nel 1975 da Rem Koolhaas insieme con Elia e Zoe Zenghelis e Madelon Vriesendorp) includono il Netherlands Dance Theatre a L’Aia, il Nexus Housing a Fukuoka in Giappone, il Kunsthal a Rotterdam, il Grand Palais di Euralille e di Lille, La Villa dall’Ava, la Très Grand Bibliothèque e la Seattle Public Library.
Questi edifici compaiono, insieme alle riflessioni di Koolhaas sulla società contemporanea, nel suo libro S,M,L,XL (1995), scritto come fosse un “romanzo sull’architettura”. Questo suo secondo libro è un tomo di 1376 pagine, pubblicato in collaborazione con un grafico canadese, il volume raccoglie saggi, manifesti, fumetti, diari di viaggio.
Architetto che scrive i suoi libri, avendo qualcosa da dire, citato da Time nel 2008 tra le 100 personalità più influenti del mondo, Rem Koolhaas mi fa pensare ai grandi architetti del passato che scrivevano i suoi libri di architettura: Vitruvio, Palladio,Leon Battista Alberti.
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