La brezza della sera che increspava le acque del rio frangeva il riflesso della luna in un magico gioco di luci. Un riflesso che a Pietro ricordava quello dei capelli della giovane ragazza che abitava nel palazzo di fronte.
Si chiamava Bianca. Bianca Cappello.
L’aveva subito notata quando, tempo prima, si era trasferito a Venezia dalla sua Firenze: non appena era giunto in quella città cosi strana e magnifica, dai mille canali pieni d’imbarcazioni d’ogni genere ma anche con strette strade nelle quali si poteva andare a cavallo, si era reso conto che lì avrebbe dovuto trovare il suo avvenire e la sua fortuna. Il bell’aspetto non gli mancava, come pure le conoscenze: suo padre che lavorava per i celebri banchieri Salviati era riuscito a farlo giungere in città assieme a uno zio per occuparsi dei conti presso una filiale del banco e, una volta in città, era riuscito a stringere amicizia col pittore Cesare Vecellio e il dottissimo Pierio Valeriano Bolzanio che era sceso dalle sue montagne bellunesi per evitare i rigori dell’inverno che avrebbero tormentato ancora di più la sua gotta. Ed era stato proprio grazie a quelle amicizie[1] che l’aveva conosciuta: la vecchia Gritti, che Iddio la benedica!, aveva organizzato nel suo palazzo degli incontri di studio guidati dall’anziano gottoso ai quali partecipava anche quella giovane ragazza dai tratti eleganti e gli occhi che incantavano. Quello che però lo aveva stupito era che si trattava proprio della ragazza che abitava nel palazzo opposto alla casa in cui viveva e che aveva visto più di una volta uscire accompagnata dall’anziana fantesca per recarsi in chiesa.
( nota d'autore)
L'inzio del racconto di Paolo Mameli "La pericolosa e incredibile fuga di Bianca Cappello"
testo e foto di Paolo Mameli
Palazzo Cappello (sulla destra), il "ponte storto" e, al di là, l'edificio in cui probabilmente abitava Pietro. È stato pesantemente rimaneggiato nel XVIII secolo, ma la fiancata destra prospiciente il rio ha ancora le finestre gotiche. La calle che si vede è un rio-terà (rio interrato) e quindi ai tempi di Pietro era un rio.
Mettre ses pas dans ceux des héros du passé, au propre comme au figuré, donne une saveur particulière au présent.
ОтговорИзтриванеAnne