Percoriamo il ponte e raggiungiamo il tranquillo e appartato Campo dell'Abbazia o come sul ninzioleto Campo de l'Abazia. Non so che cosa vedo prima, la gotica facciata della Scuola Vecchia della Misericordia, l'incontro del mattone e della pietra bianca della chiesa dalla facciata barocca, la vera da pozzo al centro del campo con pavimento in mattone risplendente come nuovo o gli operai che chuidono l'arco per sostenerlo di non crollare.
Aperto all'incrocio dei rii della Sensa e di Noale e definito nei lati interni dai prospetti della chiesa e dalla ex Scuola di Santa Maria della Misericordia, il piccolo sagrato con l'originaria pavimentazione in cotto conserva intatto il fascino di un tempo. La chiesa, fondata con l'attigua abbazia nel sec. X, fu ricostruita nel XIII e in seguito più volte ristrutturata.
In angolo con la barocca facciata, eretta tra il 1651 e il 1659 da un certo Clemente Moli (o Molli, da Bologna), si innesta il quattrocentesco prospetto della Scuola Vecchia di Santa Maria della Misericordia, una delle Scuole Grandi della città, costruita nel 1310 col il permesso dei frati dell'abbazia e più volte ampliata occupando aree di loro pertinenza.
Qui si incontrato il gotico quattrocentesco e il barocco della metà del Seicento.
I due angeli reggicartiglio sull'architrave del portale sono l'unico resto del rilievo raffigurante la Madonna della Misericordia adorata dai confratelli, di Bartolomeo Bon, smontato nel 1612 e ora al Victoria and Albert Museum di Londra.
Cliccate qui per vedere la Madonna della Misericordia adorata dai confratelli di Bartolomeo Bon ora al Victoria and Albert Museum di Londra.
Ci vuole questo brutto rifforzamento per non crollare l'arco, quando ci vuole, ci vuole...
Si vede che anche il fregio ha ceduto.
Fondamenta dell'Abbazia, rio della Sensa e la Scuola Nuova della Misericordia.
Dopo il trasferimento della confraternita nella nuova sede cinquencentesca al di là del rio della Sensa, la Scuola Vecchia fu adibita ad altri usi. Non sappiamo quali.
La Scuola Vecchia divenne parte sede di un ospizio per i confratelli e parte laboratorio per artisti, tra cui anche il Tintoretto. Nel 1920 venne acquistato da Italo Brass, nonno di Tinto Brass, che vi trasferì la sua collezione. Oggi è sede di una scuola di restauro.
ОтговорИзтриванеGrazie, prof :)
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