понеделник, 18 октомври 2010 г.

Chiostro di San Pietro di Castello

Una volta questo era il Palazzo Patriarcale, con il chiostro della fine del Cinquecento, ora è suddiviso in abitazioni e quando il nostro amico Alberto Garbizza cantava (seduto) un'aria di Otello di Verdi con la sua voce potente alle 9 e trenta di mattina non si preccupava che svegliasse qualcuno che ancora dormiva.

Ecco San Pietro di Castello che deve il suo attuale aspetto ai lavori eseguiti tra la fine del XVI sec. e gli inizi del XVII. Più tardi con Corto siamo entrati nel vasto e luminoso interno della Basilica ed io ho fotografato qualcosa che c'è anche nella Favola di Venezia.


Rayna durante la nostra "gita ideale" ascoltando Alberto, il nostro pescatore o meglio dire la nostra guida, il nostro capitano nella storia della laguna, che alla fine ha detto: "il giro l'abbiamo fatto idealmente". Parlava in modo molto interessante, diceva di se "la parte nautica è il mio forte, la parte lirica anche". Si è definito appassionattissimo della letteratura di Kafka della quale ha detto: "è stata la mia croce e delizia". A 16 anni l'aveva scoperta grazie al suo professore d'italiano, poi aveva letto La Metamorfosi e poi Il Processo ed ogni tanto se li rileggeva. Ci ha detto: "Kafka non va interpretato", scherzando ci parlava di quelle macchie che lo psicanalista chiede che cosa vedi. Per aggiungere alla fine: "I comunisti hanno visto l'evento del proletariato, Nitsche ha visto le sue idee del superuomo, gli ebrei hanno intravisto la punizione divina, ognuno ha cercato un'interpretazione, uno specchio dove vedi se stesso, per vedere te, come ti imponi con i misteri della vita".

il nostro amico pescatore e cantante lirico per eccellenza Alberto con cui abbiamo fatto "la gita ideale" quel lunedì di 6 settembre, abita lassù.


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