Oggi dopo aver letto il post di Fausto mi sono ricordata quando d'estate, nella seconda metà di luglio siamo andati a vedere la visione di Peter Greenaway sulla tela di Veronese "Le nozze di Cana" ambientata nel refetorio benedettino progettato da Paladio per l'abbazia in isola di San Giorgio Maggiore. Eravamo in dubbio comprare o no i biglietti, abbiamo rimandato per il giorno seguente, il giorno dopo Matteo ci ha presentato il suo caro amico Chris e verso la sera abbiamo capito che Christian partecipava con la sua voce in veneziano nella visione di Greenaway, allora non potevamo non andarci e così siamo andati a vedere le Nozze di Cana nel refetorio benedettino. E' stato molto bello entare e camminare nei chiostri, questo era forse la cosa più bella. Volevo dire che parlavano molto di un'anatra e la mostravano ed era divertente. No so se Greenaway sapesse quella cosa sulle "oselle veneziane" perché quelli durante le nozze parlavano prima in veneziano poi in inglese ed io il veneziano lo capisco più o meno quanto capisco l'inglese quando lo parlano velocemente l'uno tra l'altro. E oggi leggendo il post di Fausto mi sono ricordata quell'anatra del quadro che era così importante nella visione visto che ne parlavano così tanto...
Ma se Greenaway non lo sapeva, Veronese di certo conosceva gli usi con le "oselle" ed questo per l'enesima volta mi convince che in un quadro non c'è nulla per caso. Quell'anatra so già che significato aveva.
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