сряда, 22 септември 2010 г.

Venezia degli (Spiriti) Eletti


Questa non è Venezia dei soliti turisti, non è nemmeno la solita Venezia dei veneziani. Questa è la Venezia degli (Spiriti) Eletti che conoscono pochi, che pochi avranno l'occasione (no, il dono) di conoscere. E' una Venezia molto speciale ed io sarò sempre grata ai miei amici di averla vista ed averla toccata con la mano.
Adesso non mi resta altro che passare alla descrizione delle foto, come spesso diceva nei suoi post Fausto.
Nello sfondo della prima foto vedete il Casino degli Spiriti dove siamo state di entrare lo stesso giorno verso le 11, con i fratelli Fano, spiriti eletti per eccellenza che vedrete nella quarta o nella quinta foto. La prima foto l'ho scattata in Fondamente Nuove (si legge anche sull'imbarcadero) verso le 7 di mattina, quel magico venerdì quando anche le signore veneziane con il carello per far spese tiravano fuori la macchina fotografica per fare una foto di quel magnifico mattino. Rayna correndo avevo scoperto un negozio "dell'età fascista" e mi ha portato a vederlo. Così abbiamo fatto delle foto delle cose che si vedevano in vetrina, allego qua l'ultima foto, quella che era meno spontanea, quando ci siamo già accorte dei nostri riflessi nel vetro.


Poi segue una veduta verso la Sacca della Misericordia e si entra nel Casino degli Spriti, dipendenza del Palazzo Contarini dal Zaffo, che nel Cinquecento era celebre luogo di incontro di letterati, studiosi e artisti. Walter ha detto "intellettuali" ed io ho aggiunto "Come noi" e lui: "Esatto". Vedete anche Walter, con il microfono, ripreso per il cortometraggio di Rayna "Veneziani d'adorazione". Il titolo è una mia invenzione, e della colonna sonora sonora ci penserà Diego Fano, che vedete di spalle.






Poi vedete alcune foto di un'altra parte di quella giornata da spiriti eletti, scattate dal e nel Campanile dei Frari. La prima foto di quella serie mostra le sirene che avvertono per l'acqua alta. Poi segue una veduta da uno dei finestrini del Campanile dal quale si vede il tetto della chiesa con le tre guglie della facciata in quella bella giornata di sole. Ho detto guglie, ma infatti sono edicolette, il mio professore di Frari, Sig. Giandri ha usato la parola "edicolette", il diminutivo di "edicola (da santo)". Nel sito del Sig. Giandri potete vedere un'incisione di Michele Marieschi del 1741 nella quale si vedono le cinque edicolette poste sulla facciata. Oggi sono tre non esendoci più quelle sopra i due pilastri esterni.
Nella seguenza di foto vedete anche due personaggi della Commedia, la Signora Straniera e il suo Professore di Frari - Sig. Giandri. Lui è stato fotografato da lei di nascosto, la signora non sapeva come chiedergli se poteva fargli una foto all'interno del Campanile e ha scattato quella foto quando lui non se n'è accorto. Però, vanitosa com'è, poi gli posava per una foto fatta da lui con la propria digitale.





L'ultima foto mostra una scena del cortometraggio di Rayna ripresa lì dove il Rio Malatin si incontra con Rio de S. Anzolo. Sì, abbiamo passato sotto la chiesa di Santo Stefano e quando nel pomeriggio dello stesso giorno l'abbiamo detto alla signora dalla quale abbiamo comprato i bei fermagli per i capelli di rodoide (il negozio è al numero angrafico 2097 in sestiere di San Polo) lei mi ha detto: "Complimenti per l'amico che ha".

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