Forse non mi crederete ma i primi mendicanti che ho visto a Venezia li ho visti in Campo Santi Giovannni e Paolo, di fronte all'Ospedale, accanto al Ponte Cavallo sopra al Rio dei Mendicanti. Nel giorno del primo arrivo a Venezia (non per un giorno) a metà settembre 2008.
Poi non ne ho visti molti a Venzia. Anzi non mi ricordo di averne visti altri.
Non ho mai visto la mendicante che aveva fotografato Matteo G. Teti. Lui aveva intololato la sua foto
Faith ?
Photographer: Matteo G. Teti © All rights reserved.
Faith? Chi lo sà? Può darsi. Forse sì. Io avevo un'amica che il destino volle che diventasse mendicante negli ultimi anni della sua vita. Dovrei cercare una foto di lei per farviela vedere come era nel giorno delle miei nozze. Elegante, stilosa. Forse alcuni sarano curiosi che cosa faceva nella vita una donna che andata oltre il mezzo il cammin di nostra vita diventasse mendicante dopo essere andata in rovina.
Potrei raccontarne qualcosa e forse lo farò un giorno perché anche lei come me amava il bel paese e parlava un po' l'italiano. Quella mia amica se ne è andata di questo mondo un mese fa ma io non la vedevo più da anni. Più di dieci anni fa lei faceva anche la modella per una fotografa bulgara. Se riesco a ricevere dalla fotografa qualche sua foto nella quale posava quella mia amica potrei raccontare la sua storia dal fine molto triste. Un cugino di quella mia amica abitava a Monaco di Baviera e forse ci abita ancora e quando la fotografa in questione faceva parte di una mostra fotografica colletiva in quella città, il cugino della mia amica che faceva la modella in quelle foto (senza la parrucca che indossava sempre) è andato a vedere la mostra e le foto su cui era la sua cugina. Devo dire che anche io l'avevo vista senza la parrucca solo su quelle foto. Comunque ormai quelle foto conservano ancora la sua presenza, una parte molto intima e vera di lei. Ma adesso mi fermo qua e torno alla mendicante fotografata da Matteo G. Teti che va spessissimo a Venezia, ospite di sua sorella. Sua sorella che abita vicino alla chiesa della Carità gli aveva detto che questa mendicante stazionava abitualmente in quel tratto di Riva degli Schiavoni, chiedendo l'elemosina avvolta nei suoi drappi neri.
Matteo scattò questa foto nella giornata più limpida in cui gli sia capitato di vedere Venezia, diceva "ogni ombra sembrava marchiata a fuoco sulla strada."
Dovevo aspettare un po' finché mi mandasse questa foto, gliel'ho chiesta però dopo aver visto Andy Parker's beggar picture quando ho scoperto il photostream on Flickr di questo englishman based in Venice, o se volete che io sia più precisa, a Mestre.
Subito dopo aver visto his beggar pic, volevo scrivere questo post, illustrandolo con il mendicante scatto da Andy davanti alla chiesa dei Frari e la mendicante scattata da Matteo in Riva degli Schiavoni. Gli ho scritto chiedendogli la foto nella stessa maniera in cui i mendicanti chiedono l'emosiona e scrivendo in inglese volevo che mi mandasse la foto per pubblicarle la foto nel mio blog. Mi sa che Andy prima aveva capito che avevo un blog "Mendicanti a Venezia" e non che avevo scrivere solo un post riguardante i mendicanti a Venezia. Alla fine ci siamo capiti, e lui me l'ha mandata la sua foto intitolata "Outside" via e-mail scrivendomi "Ciao Emilia,
Here is the beggar picture - please include it in your blog!"
Outside
Photographer: Andy Parker © All rights reserved.
Andy Parker aveva fatto la sua "beggar picture" con il vecchio mendicante davanti alla chiesa Santa Maria Gloriosa dei Frari forse dopo il Carnevale Sensation 2010 e aveva commentato nello spazio di Flickr sotto l'immagine:
"Away from the festivals, pretty masks and famous glass, Venice has the same social issues, just like everywhere else."
"Tanto triste quanto bella", aveva scritto una bionda ed un'altra persona aveva intervenuto facendo il seguente commento:
"al di là dello scatto più o meno buono, questo tipo di immagini offre un bel po' di spunti di rifflessione... e non soltanto su quanto concerne la condizione sociale di queste persone!" (posted to months ago)
Devo dire che non sono certa come capire le ultime parole. Io personalmente offrò raramente l'elemosina ai mendicanti che incontro, ogni volta mi commuovo ma anche quando gli do qualcosina non mi sento meglio. Non ho mai fotografato una persona che stende la mano, non so neanche se lo potrò fare. Forse se gli do 2 euro prima, potrò poi farne una foto. Non so, non saprei veramente. Ogni volta che incontro un mendico mi viene di fugire e poi per lungo non riesco a soffoccare il dolore che provo.
Intanto Andy (aspettando il mio post dedicato ai medicanti a Venezia) ha scattato un'altra mendicante seduta su un ponte e ha pubblicato la foto su Flickr con il titolo
Fill the cup
Photographer: Andy Parker © All rights reserved.
"LOVE it. love your work", è il commento, lasciato da una ragazza dai capelli ricci di nome kelly diletto-smith. Così mi sono resa conto che le fotografie su cui ci sono dei mendicanti piacciono. Nessuno ama incontrarli dal vivo e vederli pensando al loro destino, a vedendoli fotografati aprezza la maestria del fotografo. Non si pensa mai cosa provava il fotografo mentre scattava la foto, non si pensa se gli aveva dato qualche soldo.
Io certamente ho chiesto a Andy Parker anche "Beggar 2" e lui me l'ha mandata il giorno dopo.
Sotto la foto con la mendicante seduta sui gradini del ponte, pubblicata in una collezione di foto bianco nere su Flickr lui stesso aveva scritto:
"Every day this woman sits on bridges and tries to get the passers-by to part with their money, in Venice.
Bit of a grab shot, but the imperfect focus kind of adds to the feel of the composition."
A me piaceva sia la composizione, che le due figure, quella della mendicante seduta di spalle e quella del passante che non "la vede". Pensavo cosa potevo scrivere su quelle foto, sui mendicanti a Venezia e anche su le emozioni che riescono a trasmetterci i fotografi. Andy era curioso di leggerlo, direi anche impazziente, l'altro ieri mi scriveva:
"Heve you done a blog for the beggars yet? I was looking for it on your page, but couldn't find it."
Here is it, Andy.
For all I know, we love the beggars only on a picture.
The satiric Beggar's Opera by John Gay of early 18th-century London could serve the purpose of nice counterpoint... (just a suggestion;)
ОтговорИзтриване